M’arrecòrde/ Il grande Fioravante Baldi, il gol di Temelin, il 3°posto in A: memorie Cremonesi

Engelbert König (Schwechat, 18/10/1884 – Roma, 10/09/1951), primo allenatore della storia del Foggia in serie B [Foto: Wikipedia]

L’esordio del Foggia a Cremona risale al 4 febbraio 1934, in coincidenza con il primo campionato di serie B della storia dei satanelli, guidati dall’austriaco Engelbert Koenig. Un campionato prodigo di soddisfazioni per i nostri colori, che ad un certo punto fece intravedere persino la possibilità di inserirsi nella lotta per l’accesso alle finali per la promozione in serie A, ma che in casa dei grigiorossi riservò, come si legge nelle cronache d’archivio, una netta sconfitta. I rossoneri, già in formazione rimaneggiata per le assenze del portiere titolare Bossi, di Labate, di Marchetti, poi ridotti in 10 per l’infortunio occorso a Bedogni, cedono per 3 a 0.

Il grande Fioravante Baldi (III) – Foto tratta da P.Autunno: “Foggia: una squadra, una città”, Utopia, 2010

Coincidenza vuole che le assenze di cui sopra diano l’occasione per vedere contemporaneamente in campo tutti e tre i fratelli Baldi. Oltre ai più anziani, il portiere Giuseppe ed il mediano Adelmo, gioca la ventunenne mezzala Fioravante, già titolare inamovibile, le cui straordinarie prestazioni non mancano di attrarre l’attenzione dei club più blasonati. La stagione 1933-34 fu quella della sua definitiva consacrazione e la sua ultima a Foggia, l’anno dopo spiccherà il volo per Torino, sponda granata, di cui diviene un protagonista, giocandovi in pianta stabile per ben 9 stagioni consecutive, con oltre 200 partite in serie A, culminate con il primo double, campionato e Coppa, della storia del calcio italiano, stagione 1942/43, all’alba (primo anno di Loik e Mazzola) della leggenda del Grande Torino. Fioravante Baldi si può certamente annoverare di diritto nella galleria dei grandi campioni che hanno vestito la maglia del Foggia.

Torniamo così a Cremona a quasi dieci anni esatti di distanza dalla cocente delusione per l’eliminazione nella semifinale playoff per la serie B (in superiorità numerica … in vantaggio di un gol …). Come quella del 2008, la trasferta di Cremona ha costituito spesso un crocevia ed una tappa comunque da ricordare nella quasi centenaria storia del Foggia. A parte il vittorioso spareggio salvezza in campo neutro del 1935, come dimenticare che una vittoria (0-2) a Cremona, nel 1991, ci regalò per una settimana addirittura l’ebbrezza del terzo posto in serie A, il punto più alto mai toccato nella nostra storia; e non possiamo fare a meno di ricordare pure che un’altra vittoria (1-3) a Cremona, datata 2 ottobre 1994, rappresenta il nostro ultimo successo esterno, ad oggi, in serie A … Speriamo che questi precedenti, più che favorevoli, curiosamente, nella massima serie, siano di buon auspicio per l’incontro di sabato.

Walter Guarini

Cremonese – Foggia:  3 – 0 (4 Febbraio 1934)

CREMONESE: Desti, Trovati, Selva; Olmi, Gramigna, Ferrari; Romanenghi, Camisaschi, Giuge, Ranelli, Vecchi.

FOGGIA: Baldi I, Lavè, Del Re; Baldi II, Bedogni, Mussi; Sudati, Baldi III, Scarnecchia, Benedetti, Pavanello.

(da IL NUOVO GIORNALE)

Nel corso del primo tempo gli ospiti non hanno mancato di elaborare alcune piacevoli azioni offensive, ma sempre sono stati respinti dagli impetuosi terzini locali e quando hanno prevalso ha pensato Desti a bloccare i loro tiri. La Cremonese ha chiuso così il primo tempo già in vantaggio grazie ad un goal imparabile di Ranelli al 30’ minuto. Dopo, alla ripresa, il predominio dei grigio-rossi si è fatto netto, fruttando un goal di Giuge al 20’ e un terzo di Romanenghi al 35’. In seguito, un rigore calciato da Trovati coglieva in pieno il palo. Arbitro Caironi di Milano.

(da IL LITTORIALE)

Gli uomini del Foggia hanno lasciato una discreta impressione. Fra i migliori citeremo Bedogni che al 30’ della ripresa ha dovuto lasciare il campo con la spalla slogata.

Il Foggia 1933-34, primo campionato in serie B. In piedi, da sinistra a destra: il massaggiatore Paciello, l’allenatore Koenig, Cerini, Bossi, Del Re, il dirigente Caccavelli; in seconda fila, piegati, Kazianka, Bedogni, Mussi; seduti: Sudati, Baldi III, Benedetti,, Labate, Marchetti, Pavanello.