M’arrecòrde/ Foggia-Taranto, storia infinita

Foggia – Taranto, storia infinita

Davvero infinita la storia di un derby regionale che affonda le sue radici nella notte dei tempi, che si è giocato in tutte le categorie tranne la serie A, che costituisce un vero e proprio classico, anzi, il classico per eccellenza, se si considera che il Taranto è l’avversario incontrato più spesso dal Foggia. 

Tanto infinita ed antica, questa storia, che non si saprebbe bene neppure da dove farla iniziare: fino al 1927, infatti, Taranto era rappresentata principalmente da due squadre, autentiche portabandiera e dominatrici del calcio pugliese, Pro Italia e Audace, più volte incontrate dallo Sporting Club Foggia nei suoi primi anni di vita. A queste si affiancavano altre compagini minori della città dei due mari, come l’Enotria Tarantina ed il Garibaldino, pure esse avversarie dei satanelli. Nel 1927, infine, anche su sollecitazione della Federazione, si giunge all’auspicata fusione: nasce il Taranto, ed è subito derby nel prestigioso Campionato di Prima Divisione (una sorta di Serie B, a cui presero parte, nello stesso girone, anche Fiorentina e Bari, entrambe battute dal Foggia).

Al 16 ottobre 1927 risale l’esordio della neonata A.S. Taranto nello stadio foggiano, allora denominato di Via Ascoli. Di seguito l’appassionante cronaca dell’epoca, tratta da ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’, che celebra la brillante e convincente affermazione dei rossoneri, firmata dal molfettese Giosuè Poli, calciatore ma anche atleta di valore, tanto da diventare, negli anni successivi, presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera. 

Foggia – TARANTO: 1 – 0

Un pubblico imponente ha salutato oggi la vittoria foggiana attesa e desiderata quante altre mai dopo la ingiusta sconfitta sul Campo dell’Acciaierie di Terni, patita domenica scorsa (1 – 2, ndr).

I rosso-nero, hanno disputato un match che li pone al disopra dei giudizi pessimistici della vigilia. Il Foggia ha dimostrato al suo pubblico ed anche agli avversari di aver migliorato di molto dallo scorso anno. La squadra è ormai in possesso di un sicuro sistema di giuoco e di una intelaiatura omogenea.

Saracino è stato inesauribile come il compagno Sarti II, nel suo perfetto lavoro di smistamento. Felicissima la coppia Casale – Di Luzio. La linea di attacco ha lavorato su tutta la lunghezza del campo.

Pur battuto di stretta misura, il Taranto esce dall’incontro sempre quella compagine temibilissima e rispettata.

Il Foggia ha l’iniziativa del giuoco e Della Valle allunga su Zini. Pieri manda miracolosamente in corner un tiro rosso-nero. Saracino e Sarti II si portano a contatto dei propri avanti ed assaggiano con qualche tiro da lontano. Una discesa di Mongelli – Rossi non arriva a Sarti III, perché Di Luzio manda fuori. 

Nella rimessa Zini si impadronisce della palla e scende con Della Valle che trasforma l’azione su Rosso. Il vercellese tira a lato e sbaglia per poco. Poco dopo il Taranto subisce il terzo corner senza esito.

Siamo al 35. minuto e registriamo una magnifica parata di Pieri su Poli. Saracino invia sulla sinistra un preciso pallone al 39. minuto, che Rosso allunga su De Rosa, il quale a sua volta crossa al centro. Ancora Rosso scarta un avversario ed allunga a Poli: il campione pugliese senza perdere un attimo si aggiusta la palla e saetta in porta. Pieri si butta in plongeon sfiorano il pallone il quale si adagia, fra il delirio del pubblico, nella rete tarantina.

Il Foggia insiste premendo con azioni coordinate. Al 44. minuto fallo di mano di Mottola e tiro di Della Valle che Di Donna rinvia.

Il Taranto inizia la ripresa spostando subito il gioco sulla destra. Della Valle – che ha lasciato a Pirone il ruolo di attaccante – manda il pallone a Rosso che spara in porta. Il tiro è alto. Su allungo di Saracino per poco De Rosa non segna. Il palo salva Pieri da un secondo goal.

Al 28. minuto Friuli I. passa a Palmisano che calcia a centro. Rossi raccoglie ma Casale per poco gli soffia il pallone dai piedi.

Casale e Di Luzio si fanno applaudire per i loro rimandi. Le azioni dei tarantini si fanno sempre più pericolose. I rosso-bleu svolgono un finale rabbioso. Rossi raccoglie un traversone di De Lorenzo e saetta in porta. Sarti gli toglie l’ultima speranza del pareggio. Il Taranto preme all’attacco mentre il Foggia, pur stabilendo un equilibrio di giuoco, si mantiene arretrato. Siamo al 40. minuto e Sarti III para meravigliosamente un forte tiro di Rossi. Il pubblico incita la squadra concittadina che irresistibilmente si svincola dal serrato (sic) avversario ed al 42. minuto porta la palla su Di Donna, che, pressato rinvia debolmente. Tiro di Rosso che Pieri para in bello stile. La mediana del Foggia domina il campo in questi ultimi minuti ed il fischio dell’avv. Reichlin, che ha diretto l’incontro con scrupolosa imparzialità, trova l’attacco del Foggia proteso verso la porta del Taranto

Vincitori e vinti hanno ricevuto calorosi applausi dal nostro pubblico che è stato ancora una volta correttissimo.

LUIGI FAVINO

Taranto: Pieri; Di Donna, Arzeni; Friuli I, Friuli II, Mottola; De Lorenzo, Caputo, Rossi, Mongelli, Palmisano.

Foggia: Sarti III; Di Luzio, Casale; Pirone, Saracino, Sarti II; Zini, Della Valle, Poli, Rosso, De Rosa.

Arbitro: Reichlin di Napoli.

Rete: Poli al 39’ del primo tempo.

Dopo tante sconfitte patite contro le più attrezzate compagini tarantine (il calcio, diffuso dai marinai inglesi, aveva fatto la sua comparsa nella città di Taranto molto prima che dalle nostre parti), il Foggia questa volta si impone con autorevolezza. La compagine rossonera non è più il vaso di coccio tra i vasi di ferro del calcio pugliese (anche il Bari di Costantino, quell’anno, pur vincitore del campionato davanti alla Fiorentina, dovrà piegarsi davanti a Poli e compagni). Alle spalle c’è una società solida e ambiziosa, che ha portato in Capitanata molti giocatori di valore, sotto la guida dell’allenatore – giocatore Severino Rosso, che aveva vestito la maglia della Nazionale maggiore nel 1924. 

Edmondo Della Valle

Uno di questi è Edmondo Della Valle, che sarà poi protagonista, segnando il gol decisivo, nella prestigiosa vittoria in quello stesso torneo contro la Fiorentina (1 a 0, 30 ottobre 1927). Nato il 16 novembre 1904 ad Arce, in provincia di Frosinone, è costretto, bambino con tutta la famiglia, ad emigrare in Argentina. Torna in Italia nel 1925, giovandosi della doppia nazionalità (da oriundo, come si diceva al tempo), appositamente per coltivare la carriera calcistica, ed approda così a Foggia. Le sue smaglianti prestazioni non passano inosservate, tanto da indurre ad ingaggiarlo, proprio al termine di quella stagione 1927-28, addirittura la Juventus, dove militerà per due anni.

Gli scenari che ci attendono domani sono indubbiamente meno prestigiosi, ma il fascino del derby Foggia – Taranto, con tutta la sua storia, lunga quasi un secolo, rimane intatto. Ed è forte l’auspicio che, anche in serie D, la partita di domani possa aggiungere l’ennesimo capitolo importante a quella storia ed ai successi foggiani, cominciati proprio in una domenica di ottobre del 1927. 

Walter Guarini

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