M’arrecòrde/ La prima grande vittoria del Foggia sulla Bari

Dopo il bell’articolo sul derby firmato dalla giovane e brillante Alessia Ameri, chi avrà
voglia di leggere questo pezzo del vecchio barbogio che vi ammannisce le storie del
calcio di un secolo fa ?
Sì, perché questa volta, per celebrare degnamente il ritorno del superclassico Foggia –
Bari, ed anche per esorcizzare un pronostico che mai, davvero mai come ora, ci vede
nettamente sfavoriti, ho deciso di andare decisamente a ritroso nel tempo, quello del
calcio eroico dei pionieri, fino al 20 novembre 1927, quando il Foggia, finalmente forte
di un organico di tutto rispetto, riesce, dopo molti vani tentativi negli anni precedenti, a
superare il Bari, che ancora veste i colori bianco e blu. Il palcoscenico è di tutto rispetto,
quello del campionato di Prima Divisione, assimilabile all’odierna Serie B, e la Bari,
assieme alla Fiorentina, è fra le grandi favorite. Ma l’ambizioso Foggia dell’allenatore –
giocatore Severino Rosso (una presenza in Nazionale), dopo aver battuto due settimane
prima proprio la Fiorentina, si impone, dopo un’epica battaglia, narrata con enfasi,
entusiasmo e dovizia di particolari dal locale cronista della Gazzetta del Mezzogiorno,
anche alla corazzata barese (speriamo sia di buon auspicio per il derby di domani …),
con una doppietta del molfettese Giosuè Poli. Con questo esaltante successo i satanelli
si portano ad un punto dalla vetta, e per qualche settimana coltivano addirittura
l’ambizione del salto in Divisione Nazionale (la Serie A di allora), che sarà poi
appannaggio proprio della Bari.
La partita passa alla storia anche per la presenza in tribuna del commissario tecnico
della Nazionale Augusto Rangone, scomodatosi per venire in quel di Foggia, che si
affacciava allora sul proscenio del grande calcio, a visionare le stelle delle due rivali in
campo. Da una parte, il “divo” Renato Sarti, guardiano della porta rossonera, vicino
come non mai alla chiamata in Nazionale. Dall’altra, l’attaccante Raffaele Costantino,
che in Nazionale giocherà ben 27 partite, militando nel Bari e nella Roma (sarà anche
allenatore del Foggia nel 1947), ma che quel 20 novembre 1927 non scese in campo per
un imprevisto dell’ultimo momento: fu infatti richiamato d’urgenza in servizio mentre
stava svolgendo la leva militare come telegrafista. Nell’intervista in fotografia, rilasciata
al Corriere dello Sport, alla vigilia di un altro Foggia – Bari di serie C (nel 1984),
Costantino ascrive polemicamente la responsabilità di quell’assenza niente meno che …
ai tifosi del Foggia, i quali, nell’immediata vigilia della partita, ne avrebbero
“furbescamente” denunciato alle gerarchie militari la possibile diserzione in vista del
contemporaneo impegno calcistico, evidentemente non autorizzato ! Ecco una delle
tante storie, al confine con la leggenda, che, da un secolo a questa parte, rendono ancor
più viva e colorita la rivalità tra Foggia e Bari, e hanno costruito l’epopea del più sentito
dei derby. Rivalità e passione che, lo testimoniano gli striscioni apparsi nelle ultime ore
nelle due città, non si spengono neppure con le restrizioni di ordine sanitario che
tormentano il calcio (e non solo il calcio, purtroppo) in questi giorni.

Da notare che in quella medesima stagione, il Foggia, all’ultima giornata, fece suo anche
il derby con l’altra squadra di Bari, l’U.S. Ideale, con un 2 a 0 firmato da Zini e Maccione.
Fu quella l’ultima partita disputata dalla gloriosa società nero-verde, disciolta d’autorità
dal partito fascista e fatta confluire nella A.S. Bari, che solo da allora (1928) assunse i
colori biancorossi.
Walter Guarini
(RIPRODUZIONE RISERVATA)

Foggia – Bari : 2 – 1

Salutato dall’entusiasmo di tutti gli sportivi foggiani ha ieri assistito al match Foggia –
Bari il cav. Rangone, Commissario Unico della F.I.G.C., venuto appositamente per
valutare la classe di alcuni giuocatori della nostra regione, fra i quali Sarti Renato.
Alla vigilia dell’incontro, non ci aveva impressionato il match pari del Foggia contro gli
idealisti, perciò, se non con la sicurezza della vittoria, attendevamo fiduciosi lo svolgersi
della partita Foggia – Bari convinti di una affermazione dei rosso-neri.
Il Foggia ha vinto, e nessuno che abbia assistito al match potrà affermare che al Bari è
mancata la vittoria. I bianco-bleu hanno fatto tutto quello che hanno potuto; e se il
Foggia aggiunge alla collana delle sue vittorie anche questa, lo può in virtù della sua
classe.
Sul campo di Via Ascoli, dove squadre di indiscusso valore hanno a volta a volta lasciato
le penne, gli uomini di Gallesi strenuamente hanno lottato con tutte le risorse perché le
ali della vittoria non venissero loro tarpate, ma invano. Il Foggia si presenta appunto
come una di quelle squadre che per soccombere hanno bisogno di essere travolto; al
contrario non si vince. I rosso-neri di Fini formano oggi un undici di tale potenza di
giuoco difficilmente annullabile sul proprio campo.
Non sciogliamo un inno sonante alla vittoria dei concittadini, ma abbiamo pure il dovere
di affermare che la vittoria odierna è stata dal Foggia giustamente meritata non per
qualche goal segnato in più, perché la classe si è imposta agli avversari, i quali più che di
tecnica hanno giuocato di forza.
Or dunque si può, senza tema di partigianeria asserire che i rosso-neri hanno vinto perché
superiori in pratica ai “baresi”.

Il “Bari”

La squadra che, forte della sua posizione privilegiata in classifica e quindi sicura di
entrare in Divisione Nazionale è forse scesa sul campo di Via Ascoli con la sicurezza di
vincere, ha in parte deluso.
Monti e Castellana hanno non poche volte frustrate con la loro irruenza belle e pericolose
putate delle due ali rosso-nere, mentre De Carli, a cui sono stati segnati due goals
imparabili, ha, con fortuna, raccolto e bloccato bene moltissimi tiri. In quanto alla liea
degli halfs essa ha funzionato bene, fornendo numerosi palloni; dei tre mediani il centro
Brezzi si è imposto, facendo rilevare di possedere un buon giuoco di testa.
La linea attaccante ha svolto un giuoco rabbioso e caotico invano abbellito da rare
discese sotto la porta avversaria, discese però che erano ben presto spezzate e costrette a
ridursi a puntate individuali dei singoli attaccanti bianco-bleu; così Rastelli e Corengia
mentre De Marzo, immobilizzato da Della Valle, ha dovuto sprecare le sue energie
scorazzando attraverso il campo rarissime volte riuscendo ad aggiustare i suoi crosses.
Insomma, il Bari, che avrebbe forse vinto contro un Foggia meno in forma, ha perduto
perché è stato disorganizzato dalla mediana rosso-nera.
Il “Foggia”

Gli uomini del Foggia sono stati tutti, individualmente osservati, meravigliosi per la
continuità, per la decisione, per il cuore con cui hanno giuocato.
Fortissimi in difesa, precisi e potenti nella mediana, fulminei all’attacco.
Ognuno degli undici rosso-neri è stato un combattente inesauribile; tutte e tre le linee
sono stati tre organi funzionanti; la intera squadra è stata un’unità provvista di tecnica di
velocità e di potenza.
Abbiamo altre volte ammirato i foggiani in matches difficili, ma mai come ieri avevamo
assistiti allo spettacolo meraviglioso di una squadra che si è imposta con tanta continuità.
Iniziando con puntate fulminee, il Foggia ha segnato nei primi 25 minuti un ritmo deciso
di palleggi, di azioni pericolose e di precisi passaggi; tutto ciò è culminato

irresistibilmente nel goal di Poli. E invano a questo punto la squadra barese ha tentato di
elettrizzarsi, ché la sua foga è stata diminuita immediatamente dal contrattacco rosso-
nero.
Così il primo tempo si è chiuso col giusto vantaggio del Foggia; vantaggio acquistato
faticosamente, ma immancabile.
Sarti III in porta si è esibito in qualcuna delle sue meravigliose parate, ma i palloni da lui
respinti non sono stati troppi, tuttavia egli ha ancora una volta dimostrato il valore della
sua classe, Casale e Di Luzio, in estrema difesa, sono stati perfetti nella scelta del tempo,
potenti nei rimandi, veramente insormontabili, non hanno commesso un solo fallo.
La linea mediana ha lavorato a tutt’uomo e Della Valle – che è stato il migliore in campo

  • ha giuocato con Sarti II e Saracino in perfetta intesa con gli avanti.
    Poli, centro avanti velocissimo e instancabile rimessosi dalla lieve indisposizione che lo
    aveva turbato domenica scorsa, ha dimostrato una decisione insolita e prodigandosi senza
    risparmio è riuscito ad essere uno dei migliori uomini in campo. Rosso ha giuocato di
    classe e come al solito calmo e preciso, ha condotto il giuoco degli attaccanti con tecnica
    e decisione. Specialmente penetrative sono state le due ali Ferri e De Rosa, che hanno
    crossato a centro e in porta con velocità.
    Il Foggia ha colto così una vittoria bellissima, e la bellezza di questa vittoria ha
    veramente commosso chi ha visto che gli undici rosso-neri, allorché, forti di due goals di
    vantaggio, a 15 minuti dalla fine, invece di chiudersi, com’era da aspettarsi,
    completamente in difesa, ridestando in uno sforzo meraviglioso le ultime energie leonine,
    si è tenuta disperatamente all’attacco.
    Nessuna squadra fino ad oggi ha vinto sul campo di via Ascoli, molte di cartello vi hanno
    lasciato le penne. Possiamo dunque dire che è difficile – se non impossibile – vincere sul
    ground foggiano.

La partita

Al fischio dell’arbitro Carraro di Padova le squadre sono scese nella seguente
formazione:
Bari – De Carli, Monti, Castellana, Minunno, Brezzi, Lella II (Nicola), De Marzo, Lella
III (Antonio), Vescina, Corengia, Rastelli.
Foggia – Sarti III (Renato), Di Luzio, Casale, Sarti II (Alessandro, cap.), Saracino, Della
Valle, Zini, Rosso, Poli, Ferri, De Rosa.
Le prime discese rosso-nero impegnano De Carli, un rimando di Monti è raccolto da
Sarti II che invia subito a De Rosa. Lella III interviene e frena la discesa dell’ala
foggiana. La partita assume una tonalità vivissima e l’arbitro interviene spesso a frenare
il giuoco e ammonire i giuocatori. Fallo di mano di Lella tirato da Sarti e passato a Poli il
quale allunga a Ferri. Monti rimanda e De Marzo non fa in tempo a raccogliere, che
Della Valle gli soffia il pallone e lo passa a Poli.
L’andatura del match si mantiene vivace ed il Foggia sembra più disposto all’attacco.
Registriamo due discese iniziate dal velocissimo Poli il quale oggi è in perfetta intesa con
i compagni di linea.
Il Bari non trova l’intesa necessaria per viaggiare verso Sarti III il quale poco dopo viene
impegnato da un tiro da lontano che blocca con facilità.
Nella parata a terra il portiere foggiano viene caricato sul viso dall’irruente Rastelli ed è
costretto a lasciare il campo per qualche minuto. La palla rimessa in giuoco da Casale è
raccolta da Rosso; il vercellese allunga a Ferri che, scartato Minunno, passa la palla al
centro. Poli con uno scatto rabbioso raccoglie il cross col petto e scartato la coppia dei
terzini avversari, infila al 25. Minuto irresistibilmente la rete di De Carli.

Il Bari è scosso dallo slancio con cui i rosso-neri riprendono il giuoco, che assume ora un
aspetto drammatico.
Un buon tiro di Vescina è bloccato da Sarti ed una conseguente discesa di Corengia è
fermata da Saracino e Casale.
Alla ripresa il Foggia inchioda la propria linea mediana e i due terzini fra i cinque
attaccanti avversari. De Marzo morde il freno per la sorveglianza continua dell’half Della
Valle.
L’attacco foggiano fila e Rosso sembra più sciolto. Anche la mediana bianco-bleu ha un
bellissimo secondo tempo. Brezzi intercettatore sicuro invia numerosi palloni fra gli
avanti, che Di Luzio e Casale però intercettano.
Un tiro di De Marzo va fuori per la pressione avversaria. Fallo di mano a metà campo
contro il Foggia. Ferma Saracino ed allunga a Ferri. Si combina la discesa rosso-nera
che, travolta la mediana avversaria, arriva a contatto con Monti. Il terzino barese afferra
De Rosa e lo trattiene a viva forza. Penalty contro Bari e al 25. della ripresa Poli segna
imparabilmente il secondo goal della giornata.
Il Foggia insiste ed inchioda gli avversari per un buon quarto d’ora sotto la porta di De
Carli.
Il Bari si svincola dalla pressione avversaria e si butta ora con foga al contrattacco. Il
Foggia non cede di un palmo il terreno conquistato. I due punti sono gelosamente
custoditi dalla ferrea difesa rosso-nera.
Il Bari ha il finale dell’incontro nelle mani. Si teme il goal barese da un momento
all’altro. Rosso e Minunno vengono espulsi dall’arbitro per cariche scorrette. Il Foggia
perde l’attaccante deciso ed incitatore: il Bari l’half che fin qui aveva disputato una
bellissima partita. Il Bari segna il goal che Sarti III aveva evitato con uno spettacoloso
tuffo ma un attaccante bianco-bleu (Rastelli, ndr) gli è sopra e insacca il pallone.
Reazione dall’uno e dall’altro campo ed il giuoco diventa negli ultimi minuti falloso. Il
goal barese è venuto al 35. minuto. L’attacco bianco-bleu è più redditizio in questo
finale, ma l’attacco foggiano risponde indiavolatamente. L’arbitro Carraro fischia la fine
della bellissima partita, mentre il pubblico sfolla il campo lanciando dei manifestini di
“W. Rangone ed il calcio pugliese !”.