M’arrecòrde/ Oggi, 30 anni fa: il Foggia conquista la B a Trapani. Il ricordo di chi c’era

Una piccola pausa alla mestizia e malinconia di questi momenti, anche se ricordare un anniversario felice e gioioso può accrescere l’amarezza. Trenta anni esatti ricorrono dalla leggendaria partita di Trapani. Quel Palermo-Foggia, che sancì, dopo 6 anni che sembrarono lunghissimi, l’agognato ritorno in serie B.

Era il 4 Giugno 1989.

Il nostro Walter Guarini, che di ricordi se ne intende, lo racconta così:

La vigilia più tesa e con più batticuore che io ricordi della mia vita di tifoso“.

Il Foggia arrivò a giocarla con una squadra imbottita di siciliani e di ex giocatori del Palermo. A cominciare dall’allenatore, quel Pino Caramanno (da Piana degli Albanesi) che appena l’anno prima aveva riportato i palermitani in C1 dopo la tragedia della scomparsa del club rosanero nel giugno ’86.

Una sfida nella sfida, dunque, che il Dio del Calcio si divertì a mettere all’ultima giornata di campionato, ultimo atto di un testa a testa interminabile fra due squadre solide (segnavano poco ma prendevano gol pochissimo) e sostanzialmente equivalenti nei valori. Un duello che si consumò  alle spalle del fortissimo Cagliari allenato da Claudio Ranieri , che già l’anno dopo approdò in A (giusto per farvi capire che girone B mostruoso fu quello lì…), in un torneo che vide via via sfilarsi tutte le varie altre contendenti, dal Brindisi di Ansaloni, alla Casertana di Montefusco, fino alla sorprendente Torres di Liguori (con un giovanissimo Zola a incantare in campo) e al Perugia di Colautti e di un’altra promessa, Ravanelli.

Effettivamente, come dice Walter, la sfida fu davvero da batticuore: a Trapani (campo casalingo del Palermo in quell’anno, a causa dei lavori di ristrutturazione della Favorita in vista degli imminenti Mondiali di Italia ’90), il Foggia ci arrivò con un +2, grazie alla vittoria sul già promosso Cagliari della domenica precedente e al contemporaneo pareggio dei rosanero guidati da Giorgio Rumignani nell’infuocato derby di Catania. Significava che, in caso di sconfitta (in base ai regolamenti dell’epoca), si sarebbe andati a giocare un ancor più drammatico spareggio finale, dagli esiti incertissimi.

Parte, nella nostra chat, un bel dialogo con Casimiro delli Falconi (avvocato ed esperto in diritto sportivo, più volte da noi interpellato sulle ultime vicende , e già ospite gradito della trasmissione Kick Off),  che a quella trasferta c’era. E di cui ha conservato tutto.

“A Casimiro – attacca Walter nella serata di ieri- vorrei chiedere dei suoi ricordi, a quest’ora mi sa che eri già sul treno verso Trapani !”

Casimiro non se lo fa ripetere due volte:

Quanti ricordi Walter…a quest’ora ero in viaggio (partimmo poco dopo le 18)…più o meno verso Salerno in direzione Sapri. Da San Severo partimmo in 60. Dormimmo poco o niente, tutta la notte a cantare a squarciagola e la voce l’abbiamo conservata per la partita… tutta adrenalina. Arrivammo intorno alle 3 di notte a Villa San Giovanni. “Ribellammo” il ferry boat. Tra arancini, birre e scacciapensieri passammo il resto della nottata. Giungemmo infine a Palermo alle 9 e poi a Trapani alle 12, con i trapanesi che tifavano Foggia. A Trapani trovammo un caldo micidiale che gli idranti mitigarono un po’… ne ho fatte tante di trasferte, ma quella di Trapani resta la più bella… ho preso anche l’unica manganellata della vita mia al goal di Barone… secondo alcuni celerini dovevamo esultare sul posto… mi permetto di condividere con voi quel viaggio. Un abbraccio e grazie per aver ricordato quel viaggio di 30 anni fa”

Da lì a breve, roba di minuti, Casimiro riversa nella chat una cascata di immagini davvero da brividi. Cimeli inestimabili di una trasferta rimasta nella memoria di molti fra gli episodi più mitici della storia rossonera. Sarebbe davvero un peccato non condividerle con voi. Per cui, per gentilissima concessione di quel grande tifoso che è Casimiro, le troverete in coda a questo articolo.

Come andò, lo sapete tutti. Anche chi è nato dopo quella data fatidica. Perchè il racconto di quel Palermo-Foggia è fra le storie rossonere più tramandate oralmente di padre in figlio. (Anche per lo scrivente, che al proprio piccolo campione di 6 anni l’ha già raccontata varie volte!).

L’espulsione di Coppola dopo appena 18 minuti (per un ceffone rifilato a Mimmo Di Carlo, l’attuale allenatore) infervora le speranze dei tifosi di casa. Qui parte la cronaca della partita da parte di Walter:

Pazzesca la formazione schierata quel giorno. “Davanti” a Genovese (praticamente in linea con lui!), terzini Codispoti e De Rosa (questi, di fatto un centrale aggiunto), il povero List con Marsan agivano da terzini aggiunti appena davanti ai primi due, Schio e Ferrante centrali puri, centrocampo con Marchetti mediano di pura interdizione, in pratica un centrale aggiunto a schermo della difesa, Barone ed Esposito, unica punta Coppola. In pratica un 6-1-2-1. Dopo l’espulsione di Coppola, un 6-1-2-0, con Barone ed Esposito che provavano a dare fastidio in avanti. E così chiusi, in inferiorità numerica dopo appena mezz’ora, andammo in vantaggio !!

Arriva infatti il gol su punizione del grande Nuccio Barone, che inganna un giovane Taglialatela con una parabola a tradimento. E poi l’assedio dei rosanero, con Caramanno che organizza una strenua trincea guidata dalla coppia d’acciaio Schio&Ferrante e con gli avversari (dall’ex Biffi, a De Sensi, Pocetta, fino al futuro rossonero Manicone) a schiumare rabbia e sudore da tutti i pori. Il pareggio di Auteri (sì, proprio lui… quell’anno fu il top scorer di quel Palermo con 11 gol), che condannò un’intera città a un finale di gara da infarto, e quell’ultimo pallone abbrancato da Genovese, fra i singhiozzi al microfono di Peppino Baldassare.

Ma lasciamo parlare le immagini, in questo video d’epoca:

 

 

Poi, l’apoteosi. L’incredibile festa di una città impazzita, paralizzata alla radio e con uno Zaccheria pieno zeppo, ad ascoltare la radiocronaca di Peppino. Cortei, abbracci, colori, cori, fino all’arrivo degli eroi di Trapani in elicottero in uno stadio in delirio!

“Ma è poi vera la storia che Casillo regalò l’abbonamento a quelli che avevano fatto la trasferta ?” chiede Walter.

E qui prosegue il racconto di Casimiro:

“Assolutamente vero… venne a prenderci alla stazione di Foggia… arrivammo poco dopo le 16 sul primo binario e lui sopraggiunse con l’avv. Mauro Finiguerra (un grande DG). Ci ringraziò e ci disse che saremmo stati suoi ospiti d’onore allo Zaccheria… perché eravamo l’anima di quella squadra”

Fin qui il racconto di uno degli “eroi” di Trapani.

Ma perchè quel Palermo-Foggia, aldilà della gioia enorme vissuta, per tutti i tifosi rossoneri fu così importante?

Perchè, in un certo senso, quella fu la “madre di tutte le partite”: fu quello infatti il prologo fondamentale a ciò che verrà dopo: la B, il secondo Zeman, l’inizio di Zemanlandia.

Un giorno infinito, come eterno sarà il ricordo di quell’epoca formidabile. Che, a ricordarla oggi, è come sale su una ferita aperta e dolorosa.

Giancarlo Pugliese

(si ringrazia per l’amichevole e appassionato contributo gli amici Casimiro delli FalconiWalter Guarini Luigi Catalano)

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Il biglietto del treno speciale
Retro del biglietto di viaggio

 

La partenza…
L’approdo sugli spalti dello stadio trapanese
L’entusiasmo dei tifosi rossoneri prima della partita

 

 

 

Lo storico striscione del RRN sezione San Severo

 

La festa dei tifosi rossoneri in città