M’arrecòrde/ Il primo gol straniero e l’ultima gara del Pioniere: storie di Foggia-Palermo

Per rintracciare la prima visita del Palermo sul terreno del Foggia occorre risalire alla preistoria del calcio e andare indietro nel tempo di ben 92 anni. Il 24 ottobre del 1926 si gioca la quarta giornata del Campionato di Prima Divisione Sud, il secondo livello del calcio italiano di allora (corrispondente all’attuale Serie B). Il Foggia, per la prima volta collocato in un ambito nazionale, al cospetto di squadre di grosso rango (il campionato sarà appannaggio della Lazio), si fa onore e raccoglie più di un successo. Il Palermo, come racconta la cronaca tratta dalla Gazzetta del Mezzogiorno, deve cedere nettamente.

Sono tempi pionieristici, il football è ancora patrimonio di entusiasti appassionati, l’organizzazione dei campionati è rudimentale. Basti dire che il Palermo si presenta a Foggia, in una trasferta davvero proibitiva per i mezzi di trasporto dell’epoca, in soli dieci uomini. Non esiste ancora la figura del giornalista sportivo, la cronaca è il racconto, un po’ ingenuo ma carico di passione, di un inviato sinceramente affascinato da questo spettacolo tutto sommato ancora inedito: così, fanno sorridere espressioni come “blocca il pallone con una parata alta che emoziona” o “il pallone si sperde spesso fra il groviglio dei giuocatori che si agglomerano sotto l’area”.

D’altro canto, vi sono le prime avvisaglie dell’incipiente professionismo. In quella stagione, milita nel Foggia il mediano ungherese Babay, che, come tanti suoi connazionali, in primo luogo allenatori, esponenti della così detta scuola danubiana, viene chiamato in Italia per erudire tatticamente i giovani calciatori locali. Il gol con cui Babay sblocca il risultato al 40’ è storico, perché è in assoluto il primo gol straniero del Foggia in partite di campionato.

Immagine e scheda di Comei tratte da un articolo di Pino Autunno comparso sul numero 2 del giugno 2001 della rivista organo ufficiale ‘Il Foggia’, uscita per qualche numero (tre in tutto) appunto in quell’anno.

L’incontro con il Palermo del 24 ottobre 1926 rappresenta un crocevia storico dell’epopea rossonera per un altro motivo. E’ l’ultima partita ufficiale del pioniere per eccellenza del calcio foggiano, quel Giuseppe Comei, di origine fiorentina, che fin dagli anni ’10 aveva capitanato le prime compagini calcistiche locali, la Sardegna e l’Atleta. Anche l’improvvisato cronista della Gazzetta del Mezzogiorno si rende conto che quell’ala finisce… sempre in fuori gioco. Sì, perché Comei, che è nato, come scoperto da Pino Autunno nella sua monumentale ricerca d’archivio, il 6 dicembre 1886, quando scende in campo contro il Palermo ha quasi 40 anni. Un po’ avanti con gli anni, insomma. Tanto da essere stato, per 92 anni, il più anziano giocatore impegnato in una partita ufficiale del Foggia. Essere stato, perché, qualche settimana fa, questo record è stato battuto, sia pure da un giocatore non di movimento. Mi riferisco ovviamente ad Albano Bizzarri, che, per tornare all’attualità, da vecchia bandiera del Catania, speriamo tutti che domani chiuda la porta ai rosanero e contribuisca a rinverdire la storia dei nostri successi iniziata in quel lontano ottobre del 1926.

Walter Guarini

[Foto di copertina tratta da:  La maglia del Palermo, i colori di una città (edizioni il Palindromo, 2014)]

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno (25 ottobre del 1926) – LA CRONACA 

Foggia – Palermo : 3 a 0

Dopo il poco fortunato match con l’Ideale avevamo la speranza che il Foggia si sarebbe ripreso: la prova odierna ha confermato in pieno le nostre previsioni. La netta vittoria sulla squadra siciliana ci dice che i rosso-neri potevano ottenere ancora risultati più lusinghieri. Nella squadra foggiana oggi l’attacco non ha ancora funzionato in appieno; la linea mediana ha completamente soddisfatto; Della Valle – Babay e Di Luzio sono uomini il cui valore non viene smentito anche se oggi avevano di fronte una pericolosa linea attaccante. L’estrema difesa è stata poco impegnata, pur tuttavia ha saputo assolvere il suo compito. Casale, nella ripresa, è stato falloso mettendo qualche volta l’area in pericolo. La linea degli avanti ha subito ancora qualche ritocco; quello di Poli a centro avanti è stata una felice soluzione. L’atletico condottiero, pur non ancora affiatato con i compagni di linea, ha saputo, nella ripresa, capovolgere il giuoco in più netto favore della propria squadra. Così Riolo più smarcato ha potuto raccogliere due preziosi passaggi: il reparto sinistro, trascurato nel primo tempo presentò una piccola lacuna nell’ala. Il vecchio Comei fermato più volte per offside, ha bisogno di una maggiore padronanza del pallone ed un pochino di velocità. Ferri ha avuto momenti felicissimi però ha peccato d’individualismo trascurando i compagni di linea.

E veniamo alla squadra del Palermo, la quale è scesa mutilata nella linea degli avanti, per l’assenza di un militare impossibilitato a poter giuocare. La squadra rosa-nera bene impostata nell’estrema difesa e nella linea mediana, ha saputo difendere con onore e respingere la continua minaccia causata dal travolgente giuoco di Poli – Riolo – Sarti II. Il portiere Labua ha eseguito parate meravigliose e non ha per nulla fatto rimpiangere il titolare Lucchese, come lodi vivissime meritano i due terzini Gentile e De Fiore. Negri ha giuocato a centro dei mediani; esso ha dato tutto per la sua squadra; verso la fine è calato e merita giustificazione, perché ha dovuto svolgere anche un doppio giuoco felicissimo. Nell’insieme il Palermo forma un undici temibile perché bene amalgamato. Azioni pericolose hanno portato anche i siciliani, i quali hanno portato il pallone fin nell’area di Sarti; certo che Camero in giornata rende nulla ogni azione individuale. Nella ripresa il Palermo ha piazzato bei tiri da lontano in direzione del guardiano foggiano, senza ottenere il risultato desiderato; il Palermo poi ha provato anche il giuoco alto, intensificando con azioni rabbiose, e con l’aiuto del forte vento; ma ogni tentativo si è infranto perché oggi il Foggia ha saputo dominare.

Il “match”

Al fischio dell’arbitro signor Mastellari del Bologna F.B.C. le squadre scendono nella seguente formazione:

Palermo: Labua, Gentile, De Fiore; Carbonari, Negri, Severino; Marzullo, Randazzo, Aliotta, Rosner.

Foggia: Sarti III, Camero, Casale; Della Valle, Babay, Di Luzio; Sarti II, Riolo, Poli, Ferri, Comei.

Il Palermo giuoca con 10 uomini e contro vento, il pallone si sperde, spesso fra il groviglio dei giuocatori, che si agglomerano sotto l’area dei rosa-nero siciliani. Il Foggia manca innumerevoli occasioni per la precipitazione del tiro in goal. Il giuoco è arruffato, ed ora maggiormente, perché il vento incalza ed il pallone fugge via senza essere toccato. Labua blocca due tiri consecutivi di Riolo. Al 30’ minuto il Foggia pur spadroneggiando nel campo del Palermo, non trova la via del goal. Sarti II al 34’ manda fuori un preciso pallone di Poli, e Gentile commette in seguito un fallo di mano fuori dal limite di rigore. Il pallone è giuocato sempre sulla destra e Della Valle ha modo di lavorare rifornendo bei palloni al centro. Poli allunga alle ali ma il vento rende nulla ogni azione dei rosso-neri. La difesa siciliana si batte a denti stretti. Al 40’ minuto Babay si fa luce, fra un groviglio di uomini e piazza un tiro da trenta metri. Prima Gentile di testa e dopo Labua non riescono a fermare il bolide che entra nell’angolo sinistro. Goal rosso-nero ed altri 25 minuti di prevalenza foggiana. Tutta la sinistra rimane inattiva, non arrivando mai il pallone in questo settore. I falli si susseguono, uno dopo l’altro; l’arbitro ferma parecchie volte Riolo per falli di mano. Ancora azioni sciupate dagli avanti rosso-neri e poi la fine del primo tempo.

Il Palermo che non ha condotta un’azione nei primi 45 minuti di giuoco, gode ora del vantaggio del vento e del sole. La palla è al Foggia che scende con Ferri. Negri intesse azioni pericolose e la palla viene giocata nei due campi. Babay è ammirevole per la varietà di giuoco e Della Valle immobilizza Rosner – Aliotta. Al 10’ minuto Sarti blocca il primo pallone con una parata alta che emoziona. Il Foggia giuoca meglio nella ripresa, nonostante il forte vento contrario. Poli travolge il giuoco con allunghi in profondità e Comei è fermato parecchie volte in offsideLabua blocca difficili tiri e riscuote applausi dal pubblico. Al 10’ minuto la difesa Gentile – Negri è giuocata da Ferri: l’arbitro ferma Comei offside. Il Palermo ha un momento di preminenza impegnando Camero e Casale; quest’ultimo provoca delle melée per il suo giuoco falloso. I mediani del Foggia spingono gli attaccanti e Poli invia a Sarti che fugge lungo la linea laterale e passa a centro. Riolo raccoglie, indugia un istante, scarta De Fiore e segna da pochi metri il secondo goalIl Foggia domina: corner contro il Palermo, salvato da Negri. Marzullo sfugge a Di Luzio e provoca una melée sotto la porta di Sarti III. Rimessa in giuoco ed al 30’ minuto ancora corner contro il Foggia, Camero allontana la minaccia che è durata. Poli scende con Ferri e Carbonari ferma di testa. Comei è fermato per offside e conseguentemente Di Luzio riceve una punizione. Sarti III blocca un pericoloso tiro. La fine si avvicina ed i rosso-neri si impongono maggiormente in questo finale. Poli, che ha giuocato un secondo tempo meraviglioso, arrivato a pochi metri dai terzini palermitani raccoglie un rimando di Casale e punta direttamente sul goal; passando a Riolo che adagia il terzo ed il più bel goal della giornata. Mancano due minuti alla fine ed il Palermo, rassegnato, subisce ancora qualche attacco di Ferri – Comei, i quali impegnano Labua in diverse parate. Energico l’arbitraggio di Mastellari e corretto il pubblico.