Massimo Morgia: “Foggia merita ben altre categorie e da tifoso consiglio ai tifosi di stringersi ancor più alla squadra”

 

Massimo Morgia a 67 anni è un eterno sognatore che non ha mai perso lo spirito ribelle da sessantottino. Un appassionato di pesca innamorato del mare e della libertà, tanto da sentirsi vicino agli indiani d’America fin da bambino. Un uomo capace di dire tanti «no» importanti (perfino al ruolo di D.T. delle nazionali di Albania) pur di mantenere la parola o non scendere a compromessi. Una mezzala costretta a giocare una vita da stopper, che si prende la sua rivincita allenando le squadre ad attaccare sempre e comunque. Questo e tanto altro ancora si scopre di Massimo Morgia un allenatore che sta conquistando Mantova con il suo gioco e la sua personalità (tratto dalla “Gazzetta di Mantova”). Massimo Morgia ha allenato il Foggia nella stagione 2004/2005, subentrando al romano Giannini a gennaio 2005, portando i satanelli verso  una tranquilla salvezza nel corso della gestione Coccimiglio, personaggio dai contorni indefiniti che a Foggia ha comunque lasciato tanto “chiacchericcio” e non solo malumori. Fu confermato da Peppino Pavone, allora DS del Foggia, per la stagione successiva, poco prima della gestione dei “magnifici 10” imprenditori foggiani, ma la sua avventura in rossonero si interruppe a novembre 2005, allorquando fu esonerato per far posto a Rumignani, a sua volta sostituito dopo poco tempo da Silvano Fiorucci che condusse i dauni alla seconda agevole salvezza di fila in C1. Silvano Fiorucci che abbiamo ascoltato nel precedente articolo pubblicato poco fa. Non se la manda a dire due volte Massimo Morgia e su nostra richiesta apre il libro dei ricordi rossoneri parlando per lo più da tifoso quale è ancora dei satanelli  oltre che del suo fantastico Mantova impegnato più che mai nella risalita verso categorie più consone alla storia calcistica che lo ha visto in precedenza sempre primo attore. Inutile dire che a Mantova è tanto per cambiare tanto apprezzato e stimato, dapprima come uomo e poi come professionista oltre che come allenatore. “Morgia uno che apre i cuori dei tifosi”.  Partiamo con l’intervista: “Mister il momento che attraversa il Foggia è uno dei più difficili in assoluto della storia recente dei satanelli ed a solo 4 giornate dal termine del torneo di B cosa si sente di dire alla piazza foggiana per rincuorarla?”

Ed ecco le parole dello splendido personaggio che abbiamo imparato ad apprezzare a Foggia anche se per poco:  “Lo faccio molto volentieri, perché come ha detto lei sono molto legato e soprattutto onorato di essermi seduto su quella panchina ed in quello stadio che ha fatto la storia del calcio Italiano e soprattutto di un Calcio quello di “ Zemanlandia “ che per me ha sempre rappresentato un modello sia in campo che fuori per moralità e principi. Di questa ultima parte del campionato però posso dire poco in quanto impegnato come sono col mio Mantova in un finale altrettanto coinvolgente ed incerto che la mia testa e le mie attenzione sono sempre rivolte al mio gruppo ed al campo di allenamento. L’unica cosa che posso fare da tifoso come mi sento e rivolgermi proprio al popolo Rossonero che è sempre stato appassionato numeroso e sempre presente in casa come fuori di stringersi ancora più forte intorno ai ragazzi per dargli la forza ed il coraggio per difendere una categoria che è la minima che una piazza come Foggia merita…con l’augurio che possa essere il trampolino di lancio per ritornare in quella A da dove manca da troppo. Un abbraccio grande a lei ed a tutti i tifosi ed ai tanti amici di Foggia.”                                                                                                          Mister auguri per il suo Mantova che siamo certi centrerà la promozione con un tecnico come lei esperto in queste prodezze calcistiche.