Non è una barzelletta nè un teatrino ma un cinematografo /La versione di Rino La Forgia
Non è una barzelletta nè un teatrino ma un cinematografo
Su Bisceglie-Foggia c’è poco da dire, se non che ho avvertito l’impressione di due squadre che non volevano farsi male, vuoi per il terreno di gioco tutt’altro che accettabile, vuoi perchè le due formazioni venivano da precedenti prestazioni non positive.
Sintetizzando, un primo tempo con leggera prevalenza dei nostri (conclusione di D’Andrea e rigore sbagliato di Curcio). Ripresa invece in leggero appannaggio dei nerazzuri. E sì che Marchionni ha pure tentato di vincerla inserendo tutti gli attaccanti disponibili, ma evidentemente la sola volontà non basta, visto che tra i peggiori risulterà Balde.
Detto ciò, come fai a parlare però di calcio giocato se poi il tutto dipende da chi dirige il baraccone? Puoi essere contento per una vittoria o afflitto per una sconfitta, ma tutto viene digerito nel corso di pochi giorni. Mentre il futuro del Foggia sembra ben lontano dall’essere digerito, ed ovviamente mi riferisco agli attuali dirigenti. Ed a tal proposito a questo punto, a livello di sensazioni, ritengo persino offensivo sentirli parlare di passione per i colori e per la città. E’ evidente che qui si parla solo di soldi, di investimenti, di guadagnarci il più possibile dalla vendita. Naturalmente stracciafregandosene se lasci in buone mani o meno. Purchè offra di più. E pensare che abbiamo applaudito il vostro ingresso nel Foggia, vi abbiamo sostenuti cosi’ come all’epoca meritavate. Ma nel corso del tempo è vero che ci avete riportati in terza serie, sia pur con un gioco tutt’altro che spettacolare, sia pur con comportamenti in campo e zone limitrofe non certo oxfordiane, sia pure grazie alla vicenda Bitonto, ma ormai il bonus si è esaurito. Soprattutto perchè da più di un anno i fatti descrivono di dispetti da una parte all’altra e viceversa, attraverso comunicati e pec. Gli spettatori? Noi. I tifosi che ormai ne hanno piene le tasche. A tutt’oggi non si riesce ancora a comprendere chi faccia il furbo o chi osteggia per il gusto di farlo. Da una parte chi non parla affatto, se non tirata per i capelli; dall’altro chi parla, anzi straparla. Ma non è tutto poichè anche quello che appare all’orizzonte non ci lascia neppure sereni e in tutto questo divisione tra tifosi e giornalisti. E non mi si dica che chi scende in campo non ne risenta.
A parte i Felleca-Pintus, tanti i nomi circolati e lì lì per concludere una trattativa. Dalle flotte avvistate al porto di Manfredonia, agli aerei successivamente schiantati in quel di Trapani. C’è n’è per tutti. Di un Marrocchino che sta per concludere con Pelusi e fa marcia indietro per la situazione di stallo tra i detentori della maggioranza (ci sta), ma che un’attimo dopo, forse per giustificare il proprio dietro front, dichiarare ai quattro venti la non convenienza dell’affare a causa di una debitoria su cui anche Pelusi resterà perplesso. Al di là se sia vero o meno, il massimo dell’eleganza e della discrezione, tanto per gradire. Infine si parla di Di Silvio e qui si raggiunge il clou. Da semplice tifoso è normale la sponsorizzazione di quest’ultimo da parte di Moggi nel mentre la Pintus vorrebbe chiudere con l’acquisizione delle quote di Felleca (ammesso naturalmente che non continuino certi dispetti)? Da osservatore a me pare piuttosto un voler ingarbugliare la situazione, dividendo ulteriormente l’ambiente foggiano, nascondendosi tra l’altro dietro un “…dobbiamo fare presto per agire nel calciomercato”. E allora perchè non rivolgersi direttamente a colei che starebbe per diventare l’unica responsabile del calcio foggiano, anzichè proporsi in tv, in una specie di carrambata?
Ma a parte l’inopportunità, a mio modesto avviso, dell’intervento di Moggi (in questo momento, ovviamente), costui dichiara la forte passione dell’amico Di Silvio, che se fosse così innamorato del Foggia, possibile trascuri il farsi sponsorizzare dall’ex Dg nella culla di “Zemanlandia”? Va bene che il calcio va alla deriva, va bene che oggi come oggi non possiamo avere grosse pretese su chi deve condurre il galeone rossonero, ma credo ci sia anche un limite. Allora facciamo che come mister richiamiamo pure Zeman, con Moggi direttore sportivo e così la festa può partire. Beninteso, sappiamo e ribadiamo che non pretendiamo chissà cosa alla conduzione del Foggia, così come non sappiamo come lavorerà la Pintus, ne magari con Di Silvio cosa ci perdiamo. Non spetta a noi, anche perchè mancano elementi tali per dare dei pareri. Descriviamo da osservatori certi eventi, senza naturalmente entrare nei giudizi sui volti che man mano si affacciano. Sia chiaro però che a tutti noi piace un Foggia che sale sempre più sù, ma certo non piace che successivamente ci si ritrovi con delle rovinosissime cadute all’indietro ed in modo precipitoso. Ne sappiamo qualcosa dopo il Casillo 1.0 sino ai Sannella. Abbiamo già dato. Grazie.
Nelle prossime ore non sappiamo se e come si evolveranno certe situazioni e in tutto questo ben venga un segnale da parte della politica foggiana, che non poteva essere intransigente solo all’inizio e sorvolare su ciò che accade oggi. F. F.
Rino La Forgia