Pagelle Foggia-Pescara 0-1: i voti ai rossoneri – MCPHV

Il Foggia si piega al Pescara e incassa la quinta sconfitta stagionale allo “Zaccheria”. Dal match tra le formazioni di Giovanni Stroppa e Zdenek Zeman si evince un dato: ormai è il caso di considerare se si può andare a giocare da un’altra parte. I rossoneri fanno la partita, dominano in lungo e in largo, colpiscono due pali, creano almeno sette nitide palle gol ma a vincere sono gli abruzzesi. E come se non bastasse qualcuno ha giurato di aver visto  a fine gara Coulibaly che ci provava con Alessia Macari (“Cacciatelo via!” ha tuonato Fares. Ma il metodo Milinkovic stavolta non ha trovato applicazione).

Di seguito le pagelle di Foggia-Pescara, partita valida per la prima giornata di ritorno del campionato di serie B, con tutti i voti ai calciatori rossoneri.

Pagelle Foggia-Pescara 0-1, i voti ai calciatori rossoneri

GUARNA 6.5 Una parata decisiva su Brugman, una uscita decisiva sui piedi di Mancuso però potrebbe fare di più, tipo salire a fare gol come Brignoli del Benevento. Questa sconfitta è soprattutto colpa sua. Di Brignoli, eh, non di Guarna.

LOIACONO 5.5 Appare chiaro sin da subito che l’idea di mettersi in luce davanti a Zeman lo ispira. Missione compiuta: si fa fregare in piena area da Mancuso dimostrando così di essere il centrale ideale per il 4-3-3 del Boemo. Il mercato è ancora aperto.

CAMPORESE 6 Passerà alla storia il suo trionfo a Rotterdam nel 1991, quando in finale sconfisse Ivan Lendl in tre set pur non essendo ancora nato. Ok sì, so cosa state pensando, ma dovete scusarmi, oggi avevo troppa voglia di parlare di una vittoria.

TONUCCI 6 Generoso, lottatore, indomabile, infaticabile, si fa apprezzare per le doti da combattente nato. E chissà, se non avesse i piedi in granito e non venisse dal Bari sarebbe addirittura possibile soprassedere sulla indecente capigliatura. Vai dal mio barbiere che ti aggiusta lui.

Kragl: “Alessia, ma chi ce l’ha fatto fare?”

ZAMBELLI 5.5 È così disabituato a giocare che al fischio iniziale corre a vedere se ha pagato il parcheggio. Torna indietro fidandosi delle parole di Sannella (“N’d preoccupan’, parl’ ij k’u sind’k”) che però era d’accordo con il parcheggiatore. Gioca col pensiero, quindi male, e prende pure la multa.

(dal 71′ SCAGLIA s.v. Stroppa gira la ruota e prova a indovinare quale dei trentasei Scaglia gli abbia comprato Nember. Così lo piazza a destra, lui che gioca solo con il sinistro. Gira la ruota, mister).

AGNELLI 5,5 Corre come un dannato e sembra essere ovunque, ma per capire dove si trovi realmente basta vedere in quali zone il pallone assume traiettorie incompatibili con le più elementari leggi della fisica. Kragl prova a farlo segnare almeno di testa, ma lui è fedele ai suoi principi e sballa pure quella conclusione.

GRECO 6.5 Non partiva titolare dai tempi del liceo classico, quando tutti lo prendevano in giro perché aveva 3 in greco (ahah). Mostra tocco e visione di gioco, ma per far dimenticare Vacca dovrebbe farsi qualche tatuaggio. E qualche donna di Benevento.

(dal 59′ DELI 5,5 Si dà un gran da fare e avrebbe sul destro la palla buona per il pareggio, ma da posizione invidiabile non riesce a inquadrare la porta, a riprova del fatto che non può fare il cameraman. Peccato, era il suo sogno da bambino)

AGAZZI 6 Prende il pallone e se lo porta a spasso per il campo, senza mollarlo mai agli avversari ma spesso neppure ai compagni. Ok Davide, senti: l’abbiamo capito che è tuo, ma dobbiamo giocarci tutti. Almeno la prossima volta mettici il nome sopra.

KRAGL 6,5 Con il sinistro mette in mezzo un numero di cross impeccabili, inversamente proporzionale al numero di compagni presenti in area. Smette di crossare quando entra Beretta, l’unico abile di testa, perché dei suoi capolavori è geloso. E con la moglie che si ritrova a Foggia rischia di passare brutti quarti d’ora.

MAZZEO 5 Rientra dopo un lungo stop e fa vedere subito che ha fame di calcio giocato, forse un po’ troppa, difatti dopo aver dato un bel pallone a Nicastro si divora un gol di testa senza neanche metterci un filo d’olio. Una braciola la prossima volta e passa la paura.

NICASTRO 6 Anche lui torna dopo un infortunio e inizialmente ce la mette tutta: ci prova prima di testa e poi di sinistro, ma continua a prende due pali e allora capisce che non vale la pena dannarsi e difatti cui non ci prova più, né con l’altro piede né con Alessia Macari.

(dal 66′ BERETTA 6 Stroppa lo manda in campo sperando in non si capisce bene cosa e lui prova a seguire alla lettera le indicazioni dell’allenatore, difatti appena entrato crea solo casino. Però è l’unico a prendere lo specchio, come fa in allenamento con Tarolli, col la differenza che in porta c’è un adulto).