Rimonta Audace, Foggia capovolto: il derby al Cerignola
Si ferma a 6 risultati utili consecutivi il cammino virtuoso del Foggia di Gallo. Lo fa nella gara più “iconica” della stagione, quel derby contro il Cerignola che torna di scena in terza serie dopo oltre ottant’anni e che ripropone un confronto tra due squadre di Capitanata nel professionismo 14 anni dopo l’epopea del Manfredonia di Angelo Riccardi.
Un derby che non resterà tra i ricordi più piacevoli dei tifosi rossoneri, già gravato oltretutto dal divieto di accesso ai tifosi decretato a seguito degli incidenti avvenuti nel posticipo RaiSport contro l’Avellino. Lo scenario dello Zaccheria è infatti desolato. Anche il Foggia, dopo un buon primo tempo, ne esce svuotato a causa di una ripresa in cui ha capito poco o nulla. L’Audace, al contrario, interpreta perfettamente la gara, senza lasciarsi soggiogare dal doppio svantaggio, avvenuto per due circostanze particolari: nella prima (17′) Costa segna direttamente da calcio d’angolo (primo palo lasciato scoperto dai gialloblu con Malcore e il portiere Saracco che intervengono in goffo ritardo); nella seconda (8′ della ripresa) è l’ex Sainz Maza ha sbagliare il rilancio dal fondo del campo, consentendo a Peralta di innescare il triangolo con Garattoni e andare a battere a rete. Fino a quel momento gli ospiti avevano conservato uno sterile possesso palla, coi rossoneri invitati a nozze sul proprio terreno preferito: corti, compatti e pronti a ripartire, i ragazzi di Gallo costruiscono buone ripartenze, legittimando il vantaggio che, con il raddoppio dell’italo-argentino, sembra stramazzare la partita degli ofantini. Il Foggia probabilmente lo pensa e sbaglia a farlo: Pazienza è un nomen omen per i giallazzurri, perchè è con questa virtù che i ragazzi del tecnico sanseverese ricominciano a tessere la propria tela e rimettono in sesto la gara. Decisivo è il gioco sugli esterni: quelli del Foggia restano forse troppo alti, convinti di poter continuare a imperversare sui fianchi ospiti ma è proprio lì invece che si rompono gli argini. 7 minuti dopo il 2 a 0 Malcore, ben servito da una rapida percussione di Achik, inventa di tacco per Russo che accorre in corsa bruciando ogni marcatura: l’esterno si fa respingere la prima conclusione da Nobile ma è freddo nel mettere in porta la ribattuta. Un quarto d’ora più tardi un motivatissimo Sainz Maza si riscatta servendo un cross al bacio per Malcore che manda fuori causa Nobile: è 2-2 e il Foggia, nel frattempo parzialmente ridisegnato da Gallo con cambi apparsi non proprio producenti, non c’è più. Viceversa il Cerignola capisce che può far sua la gara e insiste, completando l’opera con il subentrato Neglia: Achik, ancora lui, lo serve in area, la linea difensiva rossonera si sfilaccia ancora, l’ex Reggiana controlla bene e spedisce in rete tra le gambe di Nobile. 2-3 e gioia Audace che, giustamente, festeggerà a lungo, al ritorno a casa, la prima vittoria della propria storia contro la squadra del Capoluogo. Il Foggia rompe l’incanto e si lecca le ferite: la settimana alle porte si profila complicata.
Giancarlo Pugliese
RIPRODUZIONE RISERVATA
IL TABELLINO / FOGGIA-AUDACE CERIGNOLA 2-3
FOGGIA (3-5-2): Nobile; Rizzo, Di Pasquale, Malomo (76’ Nicolao); Costa, Di Noia, Petermann (70’ Odjer), Frigerio (76’ Schenetti), Garattoni (65’ Tonin); Peralta (65’ Leo), Vuthaj.
A disposizione: Illuzzi, Dalmasso, Schenetti, Chierico, Ogunseye, Sciacca, Leo, Peschetola, Nicolao, Iacoponi, Odjer, Tonin. All. Gallo
AUDACE CERIGNOLA (4-4-2): Saracco, Russo, Capomaggio, Allegrini, Malcore, D’Andrea (63’ Neglia), Achik (84’ Botta), Sainz-Maza (84’ Giofrè), Tascone (58’ D’Ausilio), Blondett, Langella (84’ Bianco).
A disposizione: Fares, Trezza, Olivera, Bianco, Inguscio, D’Ausilio, Neglia, Botta, Farucci, Basile, Vitali, Giofrè, Signorile. All. Pazienza
RETI: 17’ Costa (FG), 52’ Peralta (FG), 57’ Russo (AUD), 73’ Malcore (AUD), 80’ Neglia (AUD)
AMMONITI: 23’ Petermann (FG), 30’ Sainz-Maza (AUD), 62’ Garattoni (FG), 75’ Capomaggio (AUD)
ARBITRO: Gabriele Scatena (Votta-Galimberti; IV: Leone)