Scandalo appalti al Nord, indagato (e interdetto) “il moralista” Secondo, presidente della Pro Vercelli
Ricordate Massimo Secondo, patròn della Pro Vercelli? Sì, proprio lui, quello che aveva “tuonato” contro il malaffare nel calcio italiano, prendendone però ad esempio solo il caso del Foggia, additato ripetutamente al pubblico ludibrio con dichiarazioni pubbliche zeppe di goffe imprecisioni (ne parlammo anche sul nostro sito e nella trasmissione “Kick Off”, in un “Semaforo rossonero”).
Non fu l’unico a riguardo, peraltro: prima che si aprisse il processo sportivo (e probabilmente non a caso), furono in molti ad avventarsi sul “ferito”, condividendo curiosamente non solo i tempi di attacco ma anche il pressapochismo nei contenuti e i toni acrimoniosi: Da Secondo a Gozzi, passando per Tacopina, e il “sempre presente” Criscitiello (in vero molto più indulgente verso il suo Avellino e il Novara del suocero…).
Di tali dichiarazioni (vedasi i link postati in questo articolo), abbiamo sempre dato conto, dicendo, come nostra abitudine, la nostra. Ci sembra perciò giusto anche dar conto anche della notizia apparsa fra ieri ed oggi sui principali quotidiani e organi di stampa piemontesi. A quanto pare, infatti, il “moralista” Secondo è incappato in una brutta storia di appalti truccati legati a case di riposo per anziani e istituti pubblici di assistenza e beneficenza in diverse province del Nord Italia, tra cui Biella, Alessandria, Savona. Una storia che coinvolge pesantemente la sua società di servizi (la Punto Service, peraltro da diversi anni generoso sponsor della Pro Vercelli), ritenuta al centro di questo giro illecito di gare pilotate per l’aggiudicazione della gestione di Ipab e case di riposo.
Fermo restando la nostra piena convinzione che nessuno sia colpevole fino all’ultimo grado di giudizio (convinzione purtroppo a quanto pare non condivisa a suo tempo dallo stesso Secondo, almeno per quanto riguarda gli affari del Foggia Calcio), che ci teniamo a ribadire, attendiamo tuttavia fiduciosi e incuriositi di capire se il patròn vercellese sarà ugualmente prodigo di commenti anche riguardo il suo caso.
Da “La Stampa” , lunedì 10/09/2018
Appalti pilotati in Ipab e case di riposo: 35 indagati tra Alessandria, Casale Monferrato e Vercelli
Secondo l’accusa, erano complici del presidente della Punto Service nel pilotaggio delle gare di appalto per l’aggiudicazione della gestione di case di riposo, Ipab, istituti pubblici di assistenza e beneficenza in diverse province d’Italia, tra cui Biella, Alessandria, Savona
Pilotavano le gare per favorire l’aggiudicazione di importanti appalti in tutto il Nord Italia a una società di Vercelli operante nel settore delle case di riposo e dell’assistenza agli anziani. Dopo le indagini condotte dalla Finanza del comando di Vercelli, il gip ha emesso quattro misure interdittive nei confronti di Massimo Secondo, presidente della Punto Service e patron della Pro Vercelli, nota azienda del capoluogo che gestisce diverse residenze per anziani e case di riposo, e nei confronti dei vertici dell’Ipab Borsalino di Alessandria, tra cui il direttore e presidente del consiglio di amministrazione, e il presidente della commissione di gara. I reati contestati sono corruzione e turbata libertà degli incanti. Secondo l’accusa, gli indagati costruivano bandi `su misura´ per la società individuata come quella vincitrice: durante le gare venivano attribuiti alla ditta privilegiata un punteggio nel «capitolato tecnico-qualitativo» talmente elevato che le altre partecipanti non potevano colmarlo. A fronte di questi vantaggi, la Punto Service offriva favori personali, tra cui assunzioni, e regali di vario tipo. Trentacinque, in totale, le persone indagate dalla procura di Vercelli; per Secondo, è stata applicata la misura interdittiva del divieto di esercitare uffici direttivi presso la propria società socio-assistenziale e comunque presso persone giuridiche e imprese che svolgano analoga attività, per sei mesi. Oltre al presidente della Punto Service, Massimo Secondo, compaiono anche Giovanni Maria Ghe’ e Gianpaolo Paravidino, rispettivamente presidente e direttore del Consiglio di amministrazione dell’Ipab Borsalino di Alessandria, e il presidente della commissione di gara, Paolo Barbano, nell’inchiesta condotta dalla procura e dalla Guardia di Finanza di Vercelli per corruzione e turbativa d’asta. Il gip del tribunale di Vercelli, per loro tre, ha disposto l’applicazione della misura interdittiva della sospensione da tutte le pubbliche funzioni per sei mesi. Gli indagati – secondo l’accusa – erano complici del presidente della Punto Service nel pilotaggio delle gare di appalto per l’aggiudicazione della gestione di case di riposo, Ipab, istituti pubblici di assistenza e beneficenza in diverse province d’Italia, tra cui Biella, Alessandria, Savona. I finanzieri, in due anni di indagini, hanno controllato 14 appalti per un valore di circa 50 milioni di euro.Il nuovo filone d’inchiesta è partito da un’altra indagine relativa a un appalto per servizi scolastici nel comune di Casale Monferrato, che aveva portato, nel novembre 2015, anche all’arresto del presidente del Consiglio comunale di Casale, Davide Sandalo.