SCONFITTA MERITATA, ALTROCHE’…..
Alla vigilia auspicavo serenità in campo da parte dei nostri a fronte di un tasso tecnico sostanziale tra le due formazioni. Serenità sì, ma anche determinati. In campo, se mai siamo scesi, abbiamo visto ombre di calciatori piuttosto ubriachi di camomilla. Per quella che chiamerei disfatta, non ci sono giustificazioni, così come ritengo molto riduttivo attaccarsi ad un arbitro, sia pur palesemente di parte: direzione a senso unico, rigore dato ai calabresi molto dubbio, rigore non dato su chiaretti quasi fotocopia di quello assegnato. In ogni caso siamo riusciti a ritagliare una pagina speciale ai vari Tutino, Garritano, etc, siamo riusciti a regalare la prima vittoria ad una formazione che difficilmente annovererà un’altra giornata di gloria come quella col Foggia. Vero che ho sempre detto che non eravamo brocchi dopo tre sconfitte, così come non eravamo fenomeni dopo altrettante vittorie, ma c’è modo e modo di perdere. Col Pescara ad esempio ce la siamo giocata e la sconfitta grida vendetta, ma col Cosenza credo che mister e giocatori debbano scusarsi verso la tifoseria e soprattutto verso coloro che li hanno seguiti in una trasferta tutt’altro che agevole. Volendo racchiudere tutto in un episodio, basti riguardarsi il calcio di rigore battuto da Maniero. Nonostante la parata di Bizzarri (il migliore), nessuno dei nostri, dico nessuno, è stato così reattivo da evitare l’appoggio in rete dei cosentini. In altre circostanze si direbbe di chiudere in fretta questa parentesi, ma ritengo che invece la figuraccia resti ben impressa nella mente di chi fa la formazione e di chi scende in campo. Leggo e sento molte esternazioni qua e là e spesso ammetto di ritrovarmici. Su Kragl che debba difendere, su Mazzeo e Galano che si pestano i piedi (successivamente con l’ingresso di Chiaretti, ne erano in tre), su Deli che quando non è in forma si gioca in 10 o su chi la potrà mai mettere in rete. Attenzione, con certi sistemi di gioco potremmo rendere vano persino l’acquisizioni delle prestazioni di un certo Iemmello. Su un Cicerelli, al momento quello più incisivo e relegato in panchina. E tanto, tanto altro. Allora quando il mister dice che ci vuole tempo per assimilare i suoi schemi, non è che si vada in confusione tutti, tipo il 5-5-5 di Lino Banfi? Soprattutto mi piace ricordargli che con un torneo a 19, con la penalizzazione, con un imminente turno di riposo, con una sconfitta contro una diretta concorrente (al momento prima ci dobbiamo salvare, poi quel che viene), non è che ci si possa trastullare tanto. Alla fine poi, vero che in passato siamo stati anche sfortunati in qualche gara, ma è altrettanto vero che col potenziale che abbiamo in squadra (soprattutto in avanti), ci siamo “ridotti” alla vena di Kragl nel racimolare gran parte dei punti acquisiti. Ancora su Cosenza, non accetto da Grassadonia le continue proteste sulle perdite di tempo dei calabresi: cosa si aspettava che facesse una squadra di caratura inferiore e col doppio vantaggio? Così come non mi sta bene la flemma nelle dichiarazioni post partita (e non mi si venga a dire che deve rimanere tutto negli spogliatoi), poichè chi segue con morbosità le vicende rossonere vuole anche da parte di chi siede in panca un pò di polso. Detto sui migliori in campo (Bizzarri e aggiungo gli splendidi fan rossoneri sui gradoni), non mi piace l’idea che Mazzeo sia messo sulla graticola. Mazzeo negli anni precedenti ha sempre segnato e giocato bene, e quando è mancato spesso quel periodo rappresentava uno dei momenti bui del torneo. Ora probabilmente può starci che Fabio non sia al top, ma non è che per caso sia sfruttato male? E soprattutto nel reparto avanzato dove non figura uno che stabilmente stazioni nell’area di rigore, non sarebbe il caso di inserire un Gori? Ha senso buttarlo in campo a 5 minuti dalla fine? Ora fino a prova contraria Grassadonia deve continuare ad avere il nostro sostegno, deve continuare a fare le sue scelte, ma deve anche comprendere certe evidenze. Che società e Nember siano vigili. F.f.
Rino La Forgia
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