Una partita dal sapore di gloria antica: quando il Foggia affrontava la Juve (quella vera) in Coppa Italia
Una partita dal sapore di gloria antica: quando il Foggia affrontava la Juve (quella vera) in Coppa Italia
E questo succedeva per la prima volta giusto sessanta stagioni fa, il 3 ottobre 1962. Il Foggia, neopromosso in Serie B, dopo aver superato il primo turno con una grandissima prestazione, schiantando 3 a 0 il Modena, militante in Serie A (c’è stato un tempo in cui la Coppa Italia ed il calcio italiano in genere erano decisamente più seri del circo televisivo attuale, le squadre di serie A entravano in scena al primo turno), accoglie allo Zaccheria la Vecchia Signora. Non era mai successo prima, e così una folla strabocchevole, valutata in 15.000 presenze, si assiepa sugli spalti (la cui capienza ufficiale è di 10.000 posti …) per ammirare le gesta di Sivori e compagni. Si legge nella cronaca de Il Messaggero:
“Allo apparire degli juventini, con capitan Sivori in testa, lo “Zaccheria” è letteralmente esploso in un unico prolungato boato di applausi. Solo allora la tifoseria locale si rendeva conto che i beniamini, seguiti sempre con ansia alla radio o ai teleschermi, erano proprio davanti ai loro occhi a battersi con il Foggia”.
Il Foggia di Oronzo Pugliese schiera: Biondani, Corradi, Bertuolo; Ghedini, Odling, Faleo; Oltramari, Gambino (sostituito al 46’ da Santopadre), Nocera, Lazzotti, Patino. La Juventus, che dodici mesi prima aveva visto il ritiro di Boniperti e nell’estate quello di Charles, risponde con Anzolin, Castano (scomparso proprio qualche giorno fa, sostituito al 46’ da Bercellino), Salvadore; Noletti, Emoli, Sarti; Crippa, Del Sol, Siciliano, Sivori, Stacchini. Arbitra D’Agostino di Roma. L’undici schierato dal brasiliano Amaral (un precursore della difesa a zona) è di tutto rispetto (dei principali titolari manca solo Menichelli), la Juventus non prende affatto sotto gamba l’impegno contro il Foggia che si affaccia solo allora sul palcoscenico del grande calcio e … fa bene ! Perché i satanelli, esaltati dal prestigio della vetrina (la maggior parte di loro era esordiente in Serie B) e da un tifo incessante, giocano un partita superba, nel primo tempo sfiorano anche il gol con Gambino, su cross di Patino, e cedono soltanto per due sfortunate autoreti (18’ e 44’), niente meno dello stesso giocatore, proprio uno dei più esperti, lo stopper Giorgio Odling.
Ovviamente quella che va in scena domani sera, contro la Juventus Next Gen, è tutta un’altra storia, e forse nemmeno tanto nobile. Sarebbe stato bello, infatti, ammirare sul prato dello Zaccheria un’autentica squadra B della Vecchia Signora, sul modello, insomma, di quelle spagnole, che schierano regolarmente riserve già nel giro della prima squadra, magari bisognose di recuperare da un infortunio: chi ricorda il Castilla (filiale del Real Madrid) che nel 1979/80 arrivò a giocarsi la finale di Coppa del Re proprio con il Real Madrid, e quindi a guadagnarsi la disputa della Coppa delle Coppe, dove fu eliminato dal West Ham? Invece, a parte che (succede solo in Italia !) la Coppa “nazionale” è un tristissimo recinto precluso, fosse pure nella forma dei turni preliminari (ahhhh, il fascino della FA Cup !), alle squadre dalla terza serie in giù, quello che vedremo calcare il prato dello Zac è un anonimo coacervo di giovani dal dubbio avvenire e di vecchi arnesi della Serie C (vedi alla voce Iocolano) dei quali mal si comprende la collocazione in una “Next Gen” (a meno di non voler fare della dietrologia finanziaria …).
Pure, c’è stato un tempo lontano, durato in Italia fino al 1949, in cui le società, Foggia compreso, allineavano nei campionati federali (in seguito venne istituito un apposito Campionato Riserve, poi denominato De Martino), ad un livello di almeno due serie inferiori, vere e proprie squadre B. La prima volta che al Foggia occorse di incrociare queste formazioni risale alla stagione 1932-33, quando, nel campionato di Prima Divisione (corrispondente all’attuale Serie C), Bari B (nell’occasione, non a caso un derby sempre accesissimo, zeppo di titolari !) e Napoli B, società militanti in Serie A, vennero entrambe regolate a Foggia, nel girone di ritorno, rispettivamente per 4 a 1 e 6 a 0, dopo che nel girone di andata i satanelli avevano espugnato Bari con il punteggio di 2 a 0 ed erano stati sconfitti di misura a Napoli.
Walter Guarini
(RIPRODUZIONE RISERVATA)
[Foto di “copertina”: le due squadre schierate a inizio gara nel confronto del 1962]
Foto articolo tratte da : “Foggia. Una squadra, una città” di Pino Autunno, Utopia Edizioni, 2010