Vista da Rino/E se mettiamo la…Quinta?

Diciamoci la verità, sembra passato un secolo quando i tanti mister e ds decretavano che eravamo destinati…. alla frutta. I commenti più delicati erano sul genere “Stroppa è andato in B grazie al gioco inculcato da De Zerbi, finito quello….” (immagino che l’anno prossimo non avremo bisogno di allenatore poichè i giocatori ormai sono “stroppiani” per un pò. Mah…)
Eppure son passate solo le ultime 4 giornate per far comprendere, a chi non lo avesse capito, che la serie B è strana. Depressioni ed esaltazioni, specie se parliamo di piazze calde come Foggia. Non fai in tempo a sciorinare ottimismo da tutti i pori in periodi tutt’altro che positivi, che ti accorgi subito dopo che ti devi dotare di secchiate d’acqua gelida per frenare gli entusiasmi. Sui social bisticciare, confrontarsi con fazioni e poi vedere tanti “Cuor di leone” sparire d’incanto dalla circolazione non appena il Foggia si risveglia. Gente che evidentemente considera i successi dei satanelli come un periodo in cui stare in letargo, schiumare un pò di rabbia con la bambolina in mano pronti a “spillarla” in attesa del prossimo scivolone dei rossoneri. Il tutto poi per poter dire…….“avevo ragione io”.
Che il letargo continui, specie se il Foggia, questo Foggia, deciderà di andare a velocità di crociera (veloce, ma costante) innestando la Quinta.
Nell’imminenza tra noi e questo obiettivo c’è il Brescia.
Non è un banco di prova terribile, ma guai a distrarsi. Il Foggia con il gioco espresso, con la sua fisicità, con le bombe tedesche e tanto altro, ha fatto chiaramente intendere agli appassionati di serie B, di che pasta è fatto. Ora però l’impegno diventa sempre più arduo, dal momento in cui dobbiamo dimostrare di non avere quei fastidiosi cali di concentrazione con cui spesso abbiamo dovuto fare i conti. Vien da dire che mi sento positivo sotto questo punto di vista perchè ho la forte impressione di avere a che fare con seri professionisti (e con gli attributi). Me ne accorgo quando certi giocatori mi ricordano atleti del passato, quando il calcio era più serio, che hanno fatto la storia. Come non associare le bombe di Kragl ad un indimenticabile Nocera? Come non associare la grinta di Tonucci ad un certo Vito Petruzzelli? Come non pensare a Dario Hubner con il nostro Duhamel? Potrei andare oltre, ma chi ha vissuto certe stagioni sa a cosa mi riferisco. Sono positivo anche perchè abbiamo tante frecce al nostro arco per colpire l’avversario di turno. Ora le attenzioni degli avversari ad esempio sono concentrati sul tedesco e ciò comporterà occhi molto molto attenti da parte dei difensori appena quest’ultimo, palla tra i piedi, vedrà le misure della porta a distanza, col risultato che i nostri attaccanti avranno tempo e spazio per colpire. E non è finita qui perchè mi aspetto man mano gli inserimenti di chi al momento scalda la panchina, ma che è da considerare a tutti gli effetti un titolare. Che sia quinta marcia lo sapremo a breve. F.F.

Rino La Forgia