Zeman: “Curcio? Una risorsa. E’ il giocatore che serve più di tutti. Io faccio calcio perchè voglio far divertire la gente”
E’ uno Zeman come sempre sereno quello visto oggi in conferenza stampa allo Zaccheria. Ha appena finito di vedere le immagini di Juve Stabia-Bari, con la sconfitta apparentemente insapettata dei galletti (lo vediamo appena prima di entrare in Sala Fesce, mentre, parlando con i suoi collaboratori, si sofferma sul plateale fallo di mani di Gigliotti che ha originato il rigore decisivo per le vespe). Ecco le sue dichiarazioni sul momento rossonero:
D: Che partita si aspetta contro la Paganese del suo ex discepolo Grassadonia? Su che giocatori potrà contare visto che la squadra è decimata dagli infortuni?
Decimata non direi. Ce ne mancano 4 ma abbiamo una rosa di 24 o 25 giocatori, quindi 11 da mandare in campo ce li abbiamo. La Paganese è un avversario che propone un buon gioco , con tante giocate standardizzate che spero riusciremo a leggere bene. Grassadonia per me è un bravo allenatore. Ci siamo già incontrati anche in serie B quando ero a Pescara. Vincemmo noi ma erano squadre completamente diverse. Ho sentito che anche loro avranno qualche problema di formazione.
D: Stamattina si è tenuto un tavolo con il presidente Ghirelli, il presidente Canonico e le autorità locale. Ma sul piano personale lei pensa di aver avuto tutto ciò che cercava dal calcio o invece cerca ancora qualcosa?
Io cerco di fare ancora calcio perchè mi diverto a farlo. Certo, è normale che ci siano tempi belli o brutti e di solito si cerca di superare quelli peggiori. Ma io voglio far divertire la gente, far venire la gente allo stadio e ne ho parlato anche all’incontro di stamani. Ci si lamenta che ci sono pochi spettatori allo stadio, penso che nei vari campionati gli stadi sono riempiti solo a un terzo della capienza e bisogna chiedersi il perchè. Per me è un discorso di orari delle partite. Come fai a far venire la gente allo stadio alle 9 di sera? Lì si perde tanta gente. E poi non diventiamo più credibili come campionato.
D: Ha visto poi i risultati di oggi? Sembra un campionato molto aperto.
Sì, ho visto la partita del Bari che è finita poco fa. Sono tutte partite equilibrate. Il fatto che ti chiami Bari o che hai giocatori con centinaia di presenze in serie B conta poco: questo è un campionato a sè dove ci si cerca sempre di superare a l’una con l’altra. Poi magari c’è qualche squadra che ha qualcosa in più come elementi. Ad esempio, il pareggio del Catania di oggi è un buon risultato perchè il Campobasso è una squadra che gioca meglio a calcio ma il Catania ha un centravanti che fa gol (Moro, in prestito dal Padova: con la tripletta di oggi è salito a quota 13, ndr) . Quindi si può vincere o perdere con tutti. Il problema è semmai la convinzione di poter giocare e vincere con tutti e di affrontare le partite senza paura.
D: Come sta la squadra a livello di infortuni?
Petermann e Rocca dovrebbero essere ok. Sono rientrati ma bisogna valutare se possono giocare 90 minuti o se partiranno dalla panchina. Poi mancano Di Grazia, Merola, Nicoletti e Markic, quest’ultimo ormai da tempo.
D: Un passo indietro alla partita con l’Andria. Eliminazione a parte, ha tratto qualche indicazione positiva da qualche elemento che finora ha avuto poco spazio ma che potrebbe tornarle utile in futuro?
Penso che nelle ultime due partite ha fatto bene Garofalo. Speriamo che continui così, fino a che Rocca non si sarà rimesso appieno. E anche Tuzzo al suo esordio mi sembra si sia mosso bene, comprendendo quello che dobbiamo fare.
D: Che idea ha di Curcio in questo momento? E’ sempre lui il titolare?
Qui sembra quasi che ora il problema della squadra sia Curcio. Per me Curcio è una risorsa. Sicuramente è il giocatore più dotato tecnicamente della squadra e ha anche più esperienza rispetto agli altri. Per me è il giocatore che serve più di tutti a questa squadra. Cosa manca alla squadra in attacco? In ogni allenamento cerchiamo di migliorare la fase offensiva. Poi è normale che contro di noi sono tutti abbastanza chiusi. C’è dunque un problema di spazi che ci dovremmo aprire e creare con le giocate, e non invece portando palla perchè in questo modo non ci riusciamo. Poi, come ho già detto la scorsa settimana, noi siamo la squadra che tira in porta più di tutte e si è visto anche mercoledì, quando abbiamo tirato molto più di loro. Ma loro ne hanno fatti tre e noi no. Per me è un problema di spazi e di tempi: per ora non ce li abbiamo. Ma ci proviamo in ogni allenamento e spero che prima o poi arriveremo a capire ciò che c’è da fare in campo.
D: Si parla molto dei problemi in attacco ma in difesa si prende qualche gol di troppo, magari anche evitabile o in situazioni di superiorità numerica, come avvenuto con l’Andria. In che modo si può migliorare da questo punto di vista?
Beh, con l’Andria nel primo gol di Bubas c’è un fallo su Garattoni, che da terra non può certo difendere. E’ vero invece che in altri gol eravamo messi male. La palla dev’essere attaccata: noi di solito lasciamo questi due metri all’avversario che poi può fare quello che vuole, invece bisogna andare a pressare con l’uomo più vicino. Tanto è vero che sul gol di Di Piazza nel mezzo ce n’erano due dei nostri che non avevano avversari mentre dall’altro lato Di Jenno si è ritrovato con due avversari cui badare e così non ha potuto controllare nessuno dei due. Sono errori si fanno, li vedo fare anche in serie A, però bisogna applicarsi di più e in fase difensiva cercare non solo il pallone ma anche l’avversario.
D: Tornando su Curcio: quanto è difficile per un calciatore che ha caratteristiche spiccate come lui, poterle adattare ai suoi dettami tattici?
Come dicevo prima: tecnicamente è bravo. Sul piano tattico lui vorrebbe fare tutto: assist e gol. A volte si fissa col fare gli assist anche quando non c’è la possibilità giusta sul compagno, o quando invece potrebbe andare dentro a cercare il gol. Tecnicamente è una risorsa; sul piano tattico bisogna cercare i tempi giusti per il tiro o per l’assist. Forse è anche un po’ “viziato” dai 13 gol che ha fatto l’anno scorso e pensa che i gol arrivino “gratis”, invece bisogna muoversi in maniera diversa. Anche perchè giochiamo diversamente. Io non so in che modo giocava l’anno scorso: penso che non lo sa nemmeno lui, però faceva gol. Ora invece che dovremmo sapere in che modo giochiamo è come se non lo sapessimo.
D: Prima parlava di momenti belli e momenti brutti nel calcio. L’attuale che momento è per il Foggia?
Noi abbiamo fatto 15 partite (coppa compresa, ndr) : 6 vittorie, 6 pareggi e 3 sconfitte. Per me è un bilancio non male, per una squadra rifatta da capo e senza grossa esperienze, basti vedere chi gioca nel Bari, ad esempio. Noi dobbiamo giocare con più applicazione rispetto a quanto facciamo. Ma in questo momento penso che ci facciamo prendere troppo dalla voglia di fare e ragioniamo poco.
Giancarlo Pugliese
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[Foto: ph. Potito Chiummarulo]