Zeman: “Palermo è come tornare a casa. Vorrei difesa più alta: faremmo molti più gol”

Conferenza stampa alla vigilia di Palermo-Foggia per mister Zeman. Ecco le sue parole nel corso dell’incontro coi giornalisti tenutosi poco prima della partenza della squadra per la Sicilia:

Domani vedremo se la squadra riuscirà a produrre qualcosa di positivo in campo. Per ora non abbiamo grossi problemi, quindi dovremmo riuscirci. Dall’altra parte c’è una squadra che rappresenta una grande città, quindi hanno senz’altro voglia di fare anche loro. Come esperienza sono avanti loro, ma mi auguro che la nostra voglia di fare bene sia superiore alla componente dell’esperienza. Rocca? Quando giocava a sinistra lui e Curcio giovavano uno sopra l’altro, troppo vicini. A destra con Merola o Merkaj non ha questo problema. Ma  penso che in generale è migliorato tutto il centrocampo, come posizioni e come tempi di giocata.

Il ritorno a Palermo? E’ la mia seconda città dopo Praga, ho lavorato nel Palermo 9 anni, quindi più che a Foggia. Ho ricordi molto positivi di quella esperienza. Ho ancora la casa a Palermo e l’estate sono spesso lì. Per me non è un ritorno da avversario, è un ritornare a casa. Come si batte il Palermo? Facendo meglio di loro. Ho visto un po’ di loro partite, anche per loro contro la Juve Stabia è stata una partita equilibrata, come del resto fu per noi. Spero rispetto ad allora di aver fatto qualche passetto avanti e che questo basti per fare risultato.

Le difficoltà in inizio manovra? Sulla posizione dei registi ci sono due soluzioni: o sulla linea dei difensori o più avanti dietro la punta. Ma penso che Petermann abbia giocato anche se marcato. Il problema non era quello, semmai il fatto che siamo stati troppo passivi con il Messina e se lasci giocare l’avversario giocano tutti. Per me la tattica è importante, è la base: una squadra diventa squadra quando capisce che cosa vuole fare e cosa deve fare in certi momenti del gioco. Se non lo sa diventa solo gioco uno contro uno, individuale, e la squadra non funziona. Il problema è mettere in campo un gruppo che si riesca capire, che sa dove sono collocati i compagni ai lati, indietro o avanti, scegliendo la soluzione migliore fra quelle disponibili. Poi non sempre riusciamo a scegliere la giocata più adatta ma visto che abbiamo sempre quattro possibilità di giocata l’importante è farne almeno una. Una squadra di calcio deve capirsi e sapere cosa fare, non mi piace quando c’è gente che corre in mezzo al campo senza sapere dove e cosa fare.

La sostituzione di Nicoletti? Ho due possibilità, Di Jenno o Martino. Quest’ultimo può giocare sia a destra che a sinistra, bisogna vedere l’avversario chi propone da quella parte. Foggia più solido in difesa? Non è nè per un discorso tattico nè perchè i difensori sono particolarmente bravi. Io vorrei la difesa un po’ più alta, ma loro sono preoccupati e si mettono un po’ più giù (sorride, ndr). Quando impareremo a giocare più alti magari prenderemo qualche gol in più ma ne faremo molti di più. Ora come ora siamo un po’ ibridi in queste situazioni, anche se la squadra pure su questo aspetto ha fatto un po’ di passi avanti. Difesa mista sui piazzati? No, noi giochiamo a zona. Sono gli avversari che vanno a cercare i nostri, non viceversa (risate anche qui, ndr). Maselli? In questo momento sta bene ma non è pronto. Spero sarà a disposizione la prossima settimana.

Giancarlo Pugliese

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Foto by ph.Alessandro Chinni